La Val Formazza è il lembo di terra posto più a nord dell’intera Ossola. Si tratta di un ambiente che presenta caratteristiche morfologiche tipiche dell’alta montagna, fatta di pianori a terrazzo, circhi glaciali, interrotti da discontinuità che danno luogo a diversi salti d’acqua, il più famoso dei quali è quello della “Frua” (Cascata del Toce, 143m.) Ospita numerosi laghi naturali e artificiali.
La valle Formazza geograficamente costituisce il prolungamento della valle Antigorio. L’impressionante salto roccioso delle Casse (presumibilmente dovuto ad un enorme crollo in epoca posteriore alle glaciazioni) ha da sempre costituito la linea di confine tra due culture ed etnie profondamente diverse: l’Antigorio di impronta romanza e latina e la Formazza, la più antica colonia fondata da pastori-allevatori Alemanni provenienti dall’alta valle del Rodano (Goms).
Percorrendo la valle Formazza incontriamo i suoi insediamenti sparsi “alla tedesca”:
Foppiano Undrumstaldä (sotto il bosco-delle Casse). Segna il confine tra la valle Antigorio e Formazza. È un agglomerato di poche case con l’oratorio dedicato a S. Giovanni Battista.
Antillone Puneigä, l’abitato si raccoglie in prossimità di uno scuro e tranquillo laghetto che nel tempo recente ha subito non poche vicissitudini. Antillone è raggiungibile attraverso una piacevole passeggiata tra faggi e larici. Caratteristico il delizioso santuario dedicato alla visitazione di Maria, meta attuale di processioni.
Fondovalle Stafuwald da stafel, chiuso o corte per il bestiame e wald bosco. Il piccolo nucleo venne distrutto da una enorme valanga nel 1863 e quindi ricostruito in muratura, perdendo un po’ delle caratteristiche abitazioni tipiche della valle. Sul poggio a sud dell’abitato si trovano i resti della torre da segnale. Sulla sinistra orografica, in corrispondenza, il piccolo nucleo di Fracchie (in der Fraku).
Chiesa an der máttu (al prato) la chiesa, accompagnata da un bel campanile ed un tipico cimitero, è sede della Parrocchia. Dedicata a S. Bernardo, costruita intorno al 1700, in sostituzione di un primitivo edificio distrutto da una valanga. Nel vecchio edificio scolastico ha sede il Walserverein di Pomatt.
San Michele Túffáld (appellativo simile a toponimi di Berna e del Vallese che indicano grandi boschi di abete) distrutto da un incendio nel 1765, venne ricostruito.
Valdo Wald bosco anticamente era la sede del Comune. Vi è l’unico impianto della valle: la seggiovia del Sagersboden. La centrale idroelettrica di Valdo entrò in funzione nel 1923, l’edificio di pregevole fattura è dell’architetto Portaluppi.
Ponte Zumstäg porta il nome del più antico ponte sul fiume, oggi è sede degli uffici comunali. Dal 1569 vi è la Casa Forte, antica abitazione dell’Ammano, il primo cittadino e giudice dell’antica Comunità Formazzina. Nel corso del tempo è stata adibita a Parlamento, Tribunale, magazzino per le merci, prigione e posto di guardia. Attualmente ospita un museo etnografico.
Brendo in dä Brennu, brennen, bruciare: l’abitato andò a fuoco in epoca lontana.
Grovella Gurfälu, un vecchio bosco il nucleo addossato ad un piccolo promontorio e raccolto attorno alla fontana. Pare godere di un particolare favorevole microclima grazie al montucolo roccioso che protegge dal vento freddo del nord.
Canza Frúduwald : früdu da frütt crepaccio nella roccia, gradino stretto formato da ruscelli: è un piccolo paesino attraversato dal Toce. Ospita l’oratorio di S. Rocco con il minuscolo campanile. Terribile la valanga del 1951 che distrusse una dozzina di case uccidendo sei persone
Sottofrua Unnerfrüt ha ospitato la centrale idroelettrica in funzione dal 1924, fino alla costruzione di quella di Ponte (1932). Da qui si pagava il pedaggio della “autostrada”, la rotabile costruita dalla Società Alberghi Formazza.
La Frua Uf-ä-Frütt la cascata La Frua, essendo posta lungo la via del Gries sicuramente è stata conosciuta in tempi antichi, ma la prima descrizione è del Saussure (1783). A dominare la cascata lo storico albergo costruito nel 1863 dalla famiglia Zertanna, meta dei più insigni visitatori e alpinisti di tutti i tempi, con accanto il delizioso oratorio dedicato alla Madonna della Neve.
Il gradino del salto d’acqua è di origine glaciale e si suddivide in tre scaglioni, con una maestosa cascata di 143 metri.
Si prosegue ancora fino a Riale. Ci troviamo ormai sopra il limite forestale, in pieno ambiente subalpino.
Riale inferiore Cherbäch unner dorf alla confluenza. A Riale nasce il fiume Toce che raccoglie le acque dei torrenti Roni, Gries e Hosand.Le prime case si trovano all’imbocco del pianoro, mentre l’abitato principale,
Riale superiore Cherbäch ober dorf è ai piedi del dosso sul quale si erge la chiesetta dedicata alla Madonna della neve, costruita nel 1950 in memoria dell’oratorio di Morasco (dedicato a S. Anna, nonna di Gesù) che giace sotto le acque del bacino artificiale, insieme a tutto il villaggio. Nel 1923 la diga di terra battuta del lago Kastel cedette e l’acqua invase Riale uccidendo molto bestiame e compromettendo per lungo tempo la qualità del suolo, a scapito dei bei pascoli.
Morasco Maraschg antico villaggio permanente, venne abbandonato come insediamento stabile intorno al 1450, a causa dei mutati cambiamenti climatici. Successivamente è stato frequentato come alpeggio estivo fino all’avvento della colonizzazione idroelettrica che lo sommerse completamente. Nel 1940 venne infatti completata la diga di Morasco, con il suo muraglione in calcestruzzo che delimita un bacino della capacità di 24 milioni di metri cubi di acqua.